Askàr Lashkin una passione per la lirica

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di Laura Marangoni. Dall’Uzbekistan all’Italia per perseguire il sogno per eccellenza, trasformare la propria passione in una professione.

L’ospite che vi presentiamo oggi è un personaggio a noi davvero molto caro, un giovane esempio di come la determinazione nel perseguire le proprie passioni porti alla realizzazione di esse!

Grande amico di Venezia Channel Askar Lashkin, è un giovane baritono di origine russa-uzbeka, arrivato in Italia, la patria della musica lirica, per poter cantare nei più grandi teatri Nazionali ed Internazionali.

Come nasce una passione?

D: “Come nasce una passione?”

R: “Nella mia famiglia sono tutti appassionati di musica classica, mia nonna era una ballerina professionista di danza classica, ha dedicato tutta la sua vita alla danza, prima come danzatrice e successivamente come insegnante, in più è nata con una dote davvero speciale infatti era dotata di orecchio assoluto, fattore che l’ha aiutata molto durante la sua carriera. Quando ero piccolo mi cantava in continuazione delle canzoni, spesso erano ninna nanne e canzoni napoletane, chiaramente tradotte in russo , quindi nella mia mente ascoltare questo genere di musica era assolutamente normale.

Anche il nonno inoltre era un ballerino, lui era all’interno di una compagnia di balli folcloristici, anche se non era dotato di orecchio assoluto era comunque un grande appassionato di musica e canto, infatti una volta andato in pensione, verso i sessant’anni gli è venuto il pallino di voler cantare, si è iscritto ad una scuola di canto e da lì abbiamo scoperto che aveva una voce da baritono potentissima, voce che per fortuna ho ereditato.

Infine anche i miei genitori hanno frequentato il collegio musicale, mia madre praticando il pianoforte e mio padre la fisarmonica. Successivamente però, hanno intrapreso carriere diverse da quella musicale ma, la passione per quest’arte non se ne è mai andata.”

Mamma, Papà, voglio cantare!

Quando ero un giovane adolescente mi dilettavo nel canto certo, ma inizialmente preferivo come tutti i ragazzi la musica Pop, Rap, Rock. Quando dovetti scegliere il mio percorso scolastico potevo scegliere tra la scuola informatica o il collegio musicale e chiaramente scelsi la musica. 

La mia famiglia, al contrario di altre ne fu felice, l’unico compromesso che dovevo accettare era quello di studiare per i primi tre anni la musica classica, per imparare la tecnica base per un cantante.

Accettai subito!

Dopo solo quattro mesi la mia vita è cambiata, i vecchi cd e dischi sono stati messi in uno scatolone e accantonati in soffitta per far spazio a un genere di musica completamente diverso, la lirica era finalmente entrata nel mio cuore per non andarsene mai più!

Sono diventato quasi ossessionato da questo genere, ho cominciato a collezionare ogni opera possibile ed immaginabile, tanto da far invidia ai miei stessi professori che spesso si rivolgevano a me per recuperare alcune arie introvabili.

5000 chilometri per realizzare un sogno

Sia ben chiaro che in Uzbekistan c’era lavoro, anzi avevo un posto fisso al teatro dell’Operetta di Tashkent, all’interno del quale lavoravo già da tre anni prima di trasferirmi qui in Italia ma, c’è stato proprio un momento della mia vita in cui tutte le condizioni erano favorevoli per fare questo grande passo verso il Paese dei miei sogni. 

Devo ammettere che il primo periodo è stato davvero difficile sono approdato in un luogo a me straniero quando ero appena vent’enne, non conoscevo nessuno e soprattutto non conoscevo la lingua, ero timido e non avevo un lavoro con cui mantenermi, mi sentivo disorientato completamente.

Per un periodo ho fatto un lavoro davvero molto duro sia a livello fisico che mentale, facevo orari impossibili da sostenere ma mi ha permesso di capire definitivamente cosa volevo fare nella vita e soprattutto cosa dovevo fare per raggiungerlo. Proprio in questo momento, leggere le biografie dei più grandi cantanti mi ha dato la forza e l’ispirazione per proseguire verso la mia vocazione.

Il Don Giovanni un personaggio per la vita

Il bello di questa professione è che sei in costante crescita, la tua voce si evolve con te, invecchia, acquisisce più esperienza, diventa più grave, questo per un baritono è molto importante perché ti permette di raggiungere sempre nuovi traguardi.

L’anno scorso ho debuttato ne il “Barbiere di Siviglia” nei panni di Figaro che ad oggi è il mio cavallo di battaglia ma che negli anni precedenti non mi sarei mai permesso di cantare. 

Oggi sono orgoglioso di parlarvi di quest’altro traguardo che ho raggiunto, interpretare Don Giovanni nell’omonima Opera di W.A. Mozart è per me la realizzazione dell’ennesimo sogno. 

Debuttare in questo ruolo significa acquisire nuove capacità, nuove doti, nuovi lati di me stesso da scoprire e svelare. 

Il 5 ottobre 2019, alle 20.30 presso il Teatro Aldo rossi di Borgoricco in provincia di Padova si terrà appunto la prima produzione di quest’opera che verrà proposta per quattro date fino al 7 novembre.

Dire che sono emozionato è dir poco, ho già l’adrenalina che scorre nelle vene!

Raggiungere con fatica ma con tanta soddisfazione un traguardo dopo l’altro mi fa capire giorno dopo giorno che la musica è la mia vita, la mia droga, la mia medicina e la mia salvezza, senza di lei non posso stare neanche per un giorno. 

E se mai dovessi fallire so già che il mio piano B, C e D, fino a raggiungere la Z, includerà sempre la musica!

Laura Marangoni
“Venezie Channel”.

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